Fabrizio Riccardi nasce a Roma nel 1942 da una nobildonna napoletana d'origine spagnola e da un ufficiale della marina italiana.
Finita la guerra. la sua famiglia si trasferisce a Torino, dove frequenta gli studi artistici ed è iniziato alla pittura dal maestro Raffaele Pontecorvo. Le sue prime esperienze espositive risalgono alla
fine degli anni '50 nelle mostre di dopolavoristi e dilettanti, dove si guadagna qualche piccolo premio in concorsi estemporanei. Con il denaro delle vendite paga le prime tele, i colori e le pigioni in atelier di fortuna.
E’, di questo periodo l'incontro con il gallerista Arturo Bottello (Piemonte Artistico e Culturale, che avrà molta importanza negli anni a venire. Per prestare il servizio militare interrompe gli studi di architettura. ll caso o la fortuna lo portano a Firenze dove si sposa e continua a dipingere grazie alle commissioni di ricche famiglie dimoranti nelle ville del Chianti, Alla fine degli anni '60 si presenta da Pippo Russo alla galleria Vìotti di Torino con sottobraccio una decina di tavole dipinte e una presentazione della pittrice naive Irene Invrea
La sua pittura crea ìnteresse. Firma il primo contratto ed entra nel mondo della pittura fantastica, conosce vari pittori, galleristi e collezionisti. Fra tutti stringe grande amicizia con il pittore belga Alexis Keunen che diventerà uno dei suoi maestri spirituali e lo ìnizierà al mercato internazionale.
Tramite I'amico Keunen espone in Francia. Belgio e ìn Olanda. È notato da una gallerista di Gìnevra, con la quale lavorerà alcuni anni. per poi passare nella scuderia dei pittori dell’abile scopritore di talenti e gallerista Jean Pierre Carlier che opera principalmente nel nord della Francia e in Belgio, alla scomparsa di questi è a Bruxelles con Catherine Fernet, a New York con Neil Zukerman, a Parigi con Claude Cuissac, a Vence con Marion Duteurtre, ad Amsterdam con Pieter Noldus, a Firenze con Wilma Michaud , a Torino con Paola e Piero Cerutti, a Hardelot con Guy Ligner.
Divorzia e si risposa: torna a vivere a Torìno
A metà degli anni '90 conosce il mercante Jean Pierre Giraudo che opera nei paesi africani francofoni; gli si offre l'occasione di unire l'amore per i viaggi al suo lavoro e comincia quindi una serie di mostre che lo porteranno dalla Costa d'Avorio alla Nuova Caledonia, dal Gabon al Camerun e a Dubai.
Nel mese di marzo del 2010 esordisce con i dipinti, dedicati ai personaggi dei "Songes Drolatiques di Pantagruel" ispirati agli schizzi dello scrittore Francese del Rinascimento Francois Rabelais, che presenterà a Torino alla Galleria Davico, in Svizzera alla galleria Au temps qui passe a Genolier, in Francia alla Galleria Alternance a Hardelot. Le opere di questo periodo gli procurano riconoscimenti internazionali, tra i quali: medaglia d’argento al Salon des Artistes Francaise 2012 al grad Palais di Parigi, la medaglia d’oro du Consseil Regional de la Basse-Normandie alla biennale 2012 di Tichebray, Francia. Nel mese di marzo del 2014 dalle ceneri della galleria Davico di Torino spunta la giovane gallerista Carlotta Canton che, armata di della sacra fiamma dell’amore per l’arte e per il bello, mettendo insieme le opere del passato con quelle recenti di questo artista le propone in una esposizione nella nuova galleria Davico Arte di Torino. Fabrizio Riccardi vanta un imponente numero di esposizioni personali e partecipazioni a mostre in tutto il mondo, e dichiara di aver compreso nella sua lunga carriera di non aver cercato di diventare il maestro dei maestri della pittura fantastìca e visionaria ma si accontenta principalmente di essere un semplice interprete dei propri sogni.
A PROPOSITO DEI " SONGES DROLATIQUES DE PANTAGRUEL"
Nel 2004 Fabrizio Riccardi incontra Rabelais e i suoi “Sogni Bizzarri”: é un colpo di fulmine e subito nasce il progetto di far rivivere quei personaggi, cui 500 anni di storia non hanno minimamente intaccato forza e smalto. L’Artista rivisita così ogni figura attraverso la sua personale lente, donando ad ognuna un nuovo spirito caricaturale e fantastico. Il “fil rouge” che si dipana di immagine in immagine è fatto delle tavole da palcoscenico sulle quali ciascun personaggio si muove, creando una sorta di spettacolo teatrale stravolto e strampalato la cui interpretazione è lasciata agli occhi e all’emozione di chi guarda.
120 tavolette 38x46 che raffigurano altrettanti bizzarri, folli personaggi senza tempo.
L'artista al lavoro